U.S. Salernitana 1919 - Una sola fede, un solo simbolo!

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Non un passo indietro!
view post Posted on 20/12/2009, 10:31 by: Non un passo indietro!




100 anni di Casale Calcio!!!

18 Dicembre 1909. 100 anni.
Una data che sembra perdersi in un tempo antico e di cui oggi rimangono gli eleganti edifici in stile liberty e le serate dei Caffè cittadini immortalate su foto in bianco e nero ormai consunte.
La storia del Casale Calcio incomincia in questo periodo storico in un contesto sportivo in cui gli sport “sferistici” sono i più in auge.
Ma dove muove veramente i primi passi la sua storia centenaria?Chi ne sono i protagonisti?
Tutto ha inizio in un’aula di una nota scuola cittadina: l’Aula 1 dell’Istituto Tecnico Leardi alle ore 17,15 del 18 Dicembre 1909 per l’appunto.
In realtà il terreno era già stato preparato alcuni mesi prima dal Professore del medesimo Istituto Leardi, Raffaele Jaffe, rimasto entusiasta nell’assistere ad una partita di football giocata dai suoi allievi.
All’assemblea nell’Aula I davanti ad alcuni studenti dello stesso Jaffe (Cavasonza e Gallina fra tutti) e del Preside del Leardi Gerolamo Occoferri (futuro presidente onorario della Società) venne fondata una squadra di calcio con l’intento di far risorgere l’ex-squadra cittadina fondata dagli stessi ragazzi del Leardi pochi anni prima, la Robur F.B., poi disciolta.
Ma il fine principale era soprattutto quello di contrapporsi agli acerrimi cugini della Pro Vercelli. Anche la scelta del colore delle maglie era finalizzato in tal senso: il nero per contrapporsi al bianco della Pro. La stella bianca sul petto fu un’idea di Luigi Cavasonza dopo averla ricavata da un quaderno; appuntata con una spilla, la mitica stella, avrebbe dovuto infatti sostituire due fastidiosi legacci rosso e verdi attorcigliati sulle maniche della precedente divisa di gioco.
In quel periodo il nord-ovest del Paese era il centro del nascente movimento calcistico italiano.
Genoa, Pro Vercelli e le squadre di Milano e Torino, erano le formazioni più forti, e ben presto a questo gruppo si aggiunse anche il Casale, ammesso alla Prima Categoria (la massima serie) nel 1911.
In questo contesto si inserisce l’evento che farà salire Casale come città e squadra alla ribalta delle cronache sportive: nel maggio 1913 il Casale divenne la prima formazione italiana a sconfiggere una team professionistico inglese.
Il Casale infatti battè il Reading, in tournèe in Italia, col punteggio di 2-1 (gol casalesi di Gallina II e Sarasso, Joe Bailey per gli inglesi). Il Reading, dopo quella sconfitta, andò comunque a vincere tutte le altre amichevoli del suo tour italiano, sconfiggendo Genoa, Milan, la Pro Vercelli e addirittura la Nazionale di calcio italiana.
L’anno venturo (stagione 1913-1914) il Casale cominciò la stagione fermamente convinto di poter giocare per il traguardo massimo nella maggiore competizione nazionale combattendo ad armi pari con rivali più blasonate, in particolar modo la Pro Vercelli. Il terreno di gioco non era più il campo del “Vecchio bersaglio” (per intenderci dove oggi c’è la “Cartomoderna”, campo dalle dimensioni ridotte di 46 x 90m), la squadra ne inaugurò infatti uno nuovo (in località Furnasetta, dove adesso sorge la concessionaria Citroen) di dimensioni regolari (60 x 105m) e conquistò, insieme al Genoa, la prima posizione nel girone Ligure-Piemontese; la Pro Vercelli era dietro. Per la cronaca nella partita inaugurale del nuovo campo l’avversario di turno fu il Savona che venne sbaragliato con un netto 4-0.
Contrariamente a quanto si può pensare (all’epoca al massimo campionato non partecipavano solo 2-3 squadre..) il Casale arrivò alla finale decisiva per il titolo dopo aver sconfitto molte squadre nel raggruppamento Nord-Italia dove i nerostellati ebbero la meglio su Genoa, Inter e Juventus.
In finale fu la volta della Lazio superata nettamente con un complessivo 9 a 1 (7-1 all’andata e 2-0 al ritorno a Roma).
Casale Monferrato divenne così, se si esclude la Novese che vinse nel 1922 il torneo FIGC al quale però non parteciparono molte squadre importanti, la più piccola città d’Italia a vincere un campionato di calcio. Gli elementi di spicco della squadra erano Barbesino ed il trio centrale d’attacco Mattea, Gallina II, Varese, che costituiscono un’autentica macchina da goal. La stessa Nazionale si avvalse in blocco dei tre attaccanti.
Dopo la Prima Guerra Mondiale e la costruzione di un nuovo campo da gioco (il Natal Palli inaugurato il 20/09/1919), il Casale restò ancora nella massima serie per una ventina d’anni, finché nel 1934 disputò per l’ultima volta la Serie A.
Erano gli anni del mitico Umberto Caligaris che vestì la gloriosa maglia nerostellata dal ’19 al ’28 per poi trasferirsi alla Juventus e diventare uno dei più grandi terzini della storia della Nazionale di Calcio. Ma erano anche gli anni di Eraldo Monzeglio anche lui monferrino e in Azzurro e anche lui giocatore fenomenale.
Da quel 1934 la storia calcistica del Casale a livello Nazionale subì un lento ed inesorabile declino che portò la squadra a giocare nelle serie inferiori. Ormai il calcio era diventato uno sport popolarissimo e le grandi città se ne sarebbero impossessate schiacciando definitivamente, tranne alcune sporadiche eccezioni, i sogni e la passione delle città medio-piccole.
Da qui in poi saranno anni in chiaroscuro per il Casale fino al 1973 quando si tornò alla ribalta nazionale per la fusione con la Junior, seconda squadra di Casale Monferrato, con la nuova denominazione di Juniorcasale (mantenuta fino al 1978-1979). Sono gli anni della serie C ad alti livelli, di Fait, di Gilardino, del “motorino” Legnani del Presidente Cerutti, dello scontro con l’Udinese con i sogni di Promozione in uno stadio stracolmo. La gara la vinse il Casale per 1-0 ma la Promozione a fine anno andò alla corazzata friulana.
Dopo l’abbandono di Cerutti e la ripresa della denominazione A.S. Casale, la squadra si barcamena fra la C1 e la C2 con solo due stagioni in Interregionale fino al 1993. Sono gli anni di capitan Luxoro, Weffort, Col, della bandiera Stefano Melchiori (che a più riprese anche dopo tornerà in nerostellato dimostrando il suo attaccamento viscerale a questa maglia). L’anno del 1993, si diceva, è quello del fallimento legato al presidente Bocci che porterà il Casale in Eccellenza.
I nostri in realtà avrebbero voluto ripartire dal Campionato Nazionale Dilettanti ma la mancanza di licenze libere li costrinse a riprendere dall’Eccellenza piemontese appunto. Da qui in poi è storia dei nostri giorni: 3 anni di Eccelenza, la risalita in serie D, la sfida testa a testa e da neopromossa con la Biellese nel campionato 96/97 che avrebbe forse tirato fuori subito la gloriosa maglia nerostellata dal fango della D. E invece no.
Dopo la conquista di una Coppa Italia Dilettanti nella stagione ‘98-’99 in finale col Latina si continua l’agonia dillettantistica sino allo spiraglio di luce del campionato 03/04 dove davanti a 1500 casalesi in trasferta a Voghera il Casale riassapora il professionismo con la promozione in C2. Seguono due anni difficili sia a livello societario (sotto la gestione Coppo) che sportivo. Il Casale retrocede nel 2005/2006 dopo un campionato segnato già dall’inizio per problemi economici. Ed è di nuovo D fino ad oggi.
In mezzo ci stanno i play-off vinti, il ripescaggio vigliaccamente e inguistamente negato dalla Federazione e una società nuova che nell’anno del Centenario cerca di riportare questa Società nel contesto sportivo che gli compete con un progetto triennale.
Se ci riusciranno lo vedremo a breve.
Per ora mi preme solo, insieme alla Redazione di Nerostellati.it, di fare gli auguri a questa storica maglia che tanto ha dato alla città e al territorio e a noi tutti che ogni domenica, come da 100 anni, gridiamo ancora: FORZA CASALE!!!FORZA NERI!!!
(nerostellati.it)



La stella sul cuore splende da 100 anni

Paolo Gilardino, calciatore con la più lunga militanza nerostellata, il super appassionato Gianfranco Ragni (Tato) deceduto di recente, Dario Trombin, il portiere più presente, sono tra i soggetti citati sul libro scritto in occasione dei 100 anni della stella casalese. La presentazione dell'opera è avvenuta venerdì sera alle ore 19 presso l'aula magna dell'istituto Leardi, luogo in cui sorse il Casale calcio il 18 dicembre 1909. Presenti per l'occasione decine di giocatori che hanno scritto la storia, mentre per la serata del centenario ne sono previste centinaia, infatti sono stati invitati tutti gli oltre ottocento giocatori rimasti in vita ad aver militato con la casacca casalese. Con oltre 1000 pagine, all'interno del libro vi sono migliaia di fotografie, tabellini, record di presenze, di reti dei giocatori, oltre ad aneddoti vari che hanno scritto la storia nerostellata.
Sono intervenuti il conduttore radiofonico Paolo Cavallone, che ha presentato la serata, nonchè Paolo Filippi e l'assessore allo sport Federico Riboldi, che hanno raccontato diverse testimonianze più o meno recenti sul passato della squadra casalese.

Dal presidente del Casale Francesco Rocco la promessa del ritorno a breve tra i professionisti.
Le celebrazioni proseguiranno l'11 dicembre con il convegno "Casale - Inter, un'amicizia di vecchia data" a cui interverrà l'amministratore delegato interista Ernesto Paolillo; venerdì 18 dicembre la serata principale al Palaferraris, mentre domenica 20 dicembre sarà celebrata al Ronzone una messa a cui seguiranno una processione fino al Natal Palli e la benedizione del campo di gioco e della squadra.
(cinghialecasale.blogspot.com)
 
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