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| Marchio, il silenzio di via Papio e quel profumo di SalernitanaL’impressione, che per ora resta tale, è che ci sia “profumo di Salernitana” nell’aria. E forse non solo perché in città ed in provincia si prepara un vero e proprio festival del colore granata per il 19 giugno, giorno del 93esimo compleanno della Madama del calcio cittadino. Dal Tribunale fallimentare nulla di nuovo sotto il sole. Si dice che per sapere se bando dovesse esserci, per la vendita dei beni immateriali di proprietà della Energy Power, bisognerà attendere la prossima settimana. Spifferi da via Papio, per ora solo quelli, invitano all’ottimismo. Ma va’ a fidarti…
Più rilevanti, forse, sono le esplicite affermazioni del sindaco Vincenzo De Luca, che in questi giorni ha rotto gli indugi. Il primo cittadino sostiene che se asta ci sarà il Salerno Calcio dovrà parteciparvi, senza se né ma, «per riprenderci ciò ch’è nostro», le testuali parole dell’inquilino di Palazzo di Città martedì scorso nel Salone dei Marmi. Claudio Lotito sin qui ha detto «non è il momento», Marco Mezzaroma è stato più possibilista: vuol vedere il bando, ove mai fosse pubblicato.
Un passo per volta, allora. Il primo è attendere cosa deciderà la Fallimentare. Il collegio giudicante si è riservato la decisione dopo il ricorso del pm Francesco Rotondo, che indaga sul crac della Salernitana Calcio 1919 ipotizzando una bancarotta fraudolenta per il past president Antonio Lombardi. Walter Ivone sostiene al contrario la possibilità, e l’opportunità, di scindere i due capitoli: il fallimento della società granata, in cui il commercialista è curatore fallimentare a tutela dei creditori, e la vendita dei beni immateriali della fu Salernitana Sport che la Energy Power acquistò all’asta nello stesso Tribunale di via Papio tre anni fa. A favore dell’operazione ci sarebbe la prova della tracciabilità bancaria delle somme utilizzate per l’acquisto del marchio nel giugno 2009.
In soldoni, significherebbe che la Salernitana Calcio 1919 e la Energy Power, seppur entrambe chiaramente in orbita Antonio Lombardi, mantenevano una “indipendenza” tale da non giustificare un coinvolgimento della stessa Srl che acquistò all’asta i beni rispetto alla società dichiarata fallita nel novembre scorso. Tutto ancora in alto mare, è evidente, ma la sensazione d’esser giunti ad un punto di svolta c’è. Ed è palese.
Ivone ha già pronto il bando. Il prezzo base, s’è ormai capito, dovrebbe prevedere un ribasso sostanziale rispetto ai 360mila euro dell’asta fallimentare di tre anni fa. Arrivasse il via libera del Tribunale, c’è chi è pronto a sbilanciarsi sul fatto che il Salerno di Lotito e Mezzaroma non si tirerà indietro, magari proprio per assecondare il volere, oltre che dell’intero popolo granata, di quel sindaco De Luca ch’è stato e resta il principale sostenitore del progetto di rinascita calcistica salernitana nella Capitale.
I tifosi aspettano. Meno scettici e più speranzosi che in passato. La percezione del momento decisivo è diffusa, come le bandierine granata che Gioacchino Novelli e “vecchi amici” ultras stanno distribuendo per colorare il capoluogo e la provincia in occasione di quel 19 giugno che da queste parti non è mai un giorno come tutti gli altri. L’idea è nata tra un post su Facebook ed una chiacchierata al bar, e sta raccogliendo proseliti in ogni angolo del territorio in cui arde la passione per la Salernitana. Se ne sente il profumo nell’aria. In attesa di (ri)vederla in campo per davvero…www.resport.it
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