U.S. Salernitana 1919 - Una sola fede, un solo simbolo!

Notizie brevi e curiosità

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VasilijIvanovic
view post Posted on 31/12/2009, 17:54




CITAZIONE (granata1983 @ 31/12/2009, 17:51)
CITAZIONE (roberto eder @ 27/12/2009, 19:50)
Lo sceicco Mansour vuole
comprare il Real Madrid
Offre un miliardo di euro

un miliardo di euro?
mi sembra troppo poco.

Gliel'avesse offerti a Lombardi lo avrebbe detto sul serio
 
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granata1983
view post Posted on 31/12/2009, 17:59





Il Siena a Mezzaroma

Massimo Mezzaroma e´ il nuovo azionista di maggioranza del Siena calcio. L´imprenditore romano acquisisce l´80% della societa´ (il restante 20% e´ detenuto da imprenditori senesi) e dovrebbe in questa fase confermare Manuel Gerolin come direttore sportivo, per operare da subito sul mercato di gennaio per rafforzare la squadra nel tentativo di evitare la retrocessione: il Siena e´ ultimo in classifica, assieme al Catania, con 12 punti.

"Ho inviato all´avvocato Lombardi Stronati la mia accettazione della proposta di vendita del capitale sociale della società controllante l´Ac Siena condizionata alla completa verifica contabile di veridicità e fedeltà dei conti aggiornati al 30-12-2009". Con queste parole, tramite un comunicato stampa, l´imprenditore capitolino Massimo Mezzaroma, patron della M. Roma di pallavolo, ha di fatto annunciato l´acquisto del pacchetto di maggioranza della società bianconera, chiudendo la trattativa che si stava trascinando da giorni. "Su tali presupposti, ho invitato per la firma la parte venditrice il giorno 11 gennaio, prima data utile per il venditore", è scritto ancora nella nota di Mezzaroma.



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view post Posted on 31/12/2009, 18:02

Salernitana!

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CITAZIONE (VasilijIvanovic @ 31/12/2009, 17:54)
CITAZIONE (granata1983 @ 31/12/2009, 17:51)
un miliardo di euro?
mi sembra troppo poco.

Gliel'avesse offerti a Lombardi lo avrebbe detto sul serio

io dico che l'avrebbe venduta nel giro di 20 millisecondi, uno più uno meno
 
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VasilijIvanovic
view post Posted on 31/12/2009, 18:16




CITAZIONE (granata1983 @ 31/12/2009, 17:59)
Il Siena a Mezzaroma

Massimo Mezzaroma e´ il nuovo azionista di maggioranza del Siena calcio. L´imprenditore romano acquisisce l´80% della societa´ (il restante 20% e´ detenuto da imprenditori senesi) e dovrebbe in questa fase confermare Manuel Gerolin come direttore sportivo, per operare da subito sul mercato di gennaio per rafforzare la squadra nel tentativo di evitare la retrocessione: il Siena e´ ultimo in classifica, assieme al Catania, con 12 punti.

"Ho inviato all´avvocato Lombardi Stronati la mia accettazione della proposta di vendita del capitale sociale della società controllante l´Ac Siena condizionata alla completa verifica contabile di veridicità e fedeltà dei conti aggiornati al 30-12-2009". Con queste parole, tramite un comunicato stampa, l´imprenditore capitolino Massimo Mezzaroma, patron della M. Roma di pallavolo, ha di fatto annunciato l´acquisto del pacchetto di maggioranza della società bianconera, chiudendo la trattativa che si stava trascinando da giorni. "Su tali presupposti, ho invitato per la firma la parte venditrice il giorno 11 gennaio, prima data utile per il venditore", è scritto ancora nella nota di Mezzaroma.



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Molti dicono che Mezzaroma sarà una sciagura, vero che lo è stato per la Virtus Roma Volley però non credo che il Monte dei Paschi (il vero artefice dei successi sportivi senesi nel calcio e nel Basket) permetterà una roba del genere. A meno che non abbia un ritorno migliore
 
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granata1983
view post Posted on 4/1/2010, 19:07





Fisco, l´orecchino di Maradona all´asta il 14 gennaio


Sarà messo all´asta il prossimo 14 gennaio l´orecchino di brillanti sequestrato lo scorso settembre a Diego Armando Maratona, per il mancato pagamento di tasse in Italia. La vendita sarà curata dall´Istituto Vendite Giudiziarie, probabilmente di Bolzano, e quindi l´orecchino non sarà ceduto attraverso E-bay, che era stata una delle modalità di vendita ipotizzata da Equitalia.
La base d´asta, secondo quanto si apprende, non è ancora stata fissata ma le prime valutazione effettuate subito dopo il sequestro avevano stimato un valore dell´orecchino attorno ai 4.000 euro. All´acquirente potrebbe essere consegnata, con i documenti di accompagnamento, anche copia del verbale con la firma autografa del ´Pibe de Oro´. L´obiettivo per Equitalia, la società pubblica che cura le riscossioni per conto del fisco, sarà ovviamente quella di massimizzare gli incassi.


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"c'è la crisi economica, i tempi non sono ancora maturi, siamo interessati all'acquisto" (cit.)

:asd.gif:


Rinascita Savoia, spunta la pista Immobile

Prove di rinascita per il calcio a Torre Annunziata. Senza una squadra e senza uno stadio c’è chi si sta prodigando per far rinascere il Savoia nel prossimo campionato, possibilmente dalla serie D, dove è ancora possibile trasferire titoli sportivi. Chi sta lavorando al progetto della rinascita del Savoia è Franco Immobile, che è stato presidente dei bianchi dall’estate del 1976 al 1982.
Immobile avrebbe allestito una cordata di personaggi napoletani, quattro o cinque, intenzionati a rilevare un titolo di serie D e trasferire una squadra a Torre Annunziata, nella città rimasta senza calcio per le scellerate gestioni di Angellotti e Monaco degli ultimi mesi, gente improvvisatasi presidente pur non avendone le possibilità economiche.
I nomi di coloro che hanno intenzione di rilevare il club non sono ancora stati resi noti, ma già trapelano le prime indiscrezioni che vanno ancora confermate. Si tratterebbe di imprenditori impegnati nel campo della lavorazione del ferro e al momento si starebbe lavorando in gran segreto per poter dare di nuovo vita al Savoia.
Pare, però, che sia stato già chiesto un incontro al sindaco di Torre Annunziata, Giosué Starita, soprattutto per avere garanzie relative all’utilizzo dello stadio Giraud, che al momento rimane chiuso e vede i tempi della sua riapertura allungarsi inevitabilmente.
Ma c’è un particolare inquietante che emergerebbe da alcune indiscrezioni che sono state ‘spifferate’ da ambienti oplontini. Pare che lo stesso Franco Immobile abbia parlato, ad inizio stagione, a Catello Monaco della possibilità di rilevare il Savoia, ma che dal tifosi che ha gestito la società da agosto sia arrivato un rifiuto.
Possibile che sia vero? Il Savoia, dopo appena tre mesi, si è ritirato dal campionato per l’impossibilità economica di andare avanti. Insomma, si tratta un vero e proprio mistero.
Ciò che è radicalmente cambiato, in città, è stato però il modo di affrontare la scomparsa del Savoia. Non ci sono state grosse polemiche o contestazioni. Un fatto strano in una piazza come quella oplontina. Un comportamento che può avere soltanto due spiegazioni plausibili: o da parte dei tifosi dopo le figuracce della gestione Angellotti c’è stata rassegnazione, oppure qualcuno ha già pronta la soluzione per il rilancio ma non esce ancora allo scoperto.
Un dilemma che ha alimentato delle voci anche su un possibile ritorno di Mario Moxedano a Torre Annunziata per la terza volta. Addirittura, però, pare che il presidente del Neapolis che lotta per la promozione in seconda divisione rinunci al trasferimento nella piazza oplontina perché gli sarebbe stato posto il veto da parte della famiglia.
Ipotesi finite? Macché! L’ultima riguarderebbe il trasferimento a Torre Annunziata del Vico Equense di Nello Savarese, che milita in seconda divisone. La squadra azzurro-oro ha le giovanili che si allenano ai confini con la città oplontina e sono da sempre un serbatoio di giovani torresi. Per questo, si cercherà di convincere il presidente del Vico a trasferire la squadra al Giraud nel prossimo campionato, in uno stadio ristrutturato (si spera) per diventare il simbolo della rinascita sportiva di Torre Annunziata, non solo del Savoia.



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buona fortuna a loro...


 
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Non un passo indietro!
view post Posted on 9/1/2010, 15:14




Cinquant’anni di calcio «Minuto per minuto» Storia d’Italia alla radio

Piccolo mondo antico. Il telefonino non esisteva e, di domenica, quando passeggiavano sul corso con l’amata, invece di intrattenersi contemporaneamente al cellulare con l’amico in gita, gli uomini tenevano incollata la radiolina all’orecchio. Magari era un modo per evitare quei silenzi che terrorizzano Massimo Troisi in “Scusate il ritardo”. Lui e lei sotto le coperte, la radio che gracchia in sottofondo. Ma non è la cronaca di Germania-Ungheria, finale dei mondiali del 1954, come nel “Matrimonio di Maria Braun”, un film tragico sulla presunta impossibilità per i tedeschi di vivere in un paese normale. No, Troisi e Giuliana De Sio parlano come due ragazzi italiani dei primi anni Ottanta. Lei vuole quale rassicurazione, lui divaga. Poi il Cesena passa in vantaggio a Napoli e l’attore napoletano inventa un gag memorabile: «Non è che non ti amo... è che il Napoli sta perdendo col Cesena... a Napoli...con tutti i soldi che hanno speso...». Lei non capisce. Times they are a changin', i tempi stanno cambiando. Nei decenni precedenti non era sempre andata così. La domenica del villaggio degli anni Sessanta e Settanta fotografa lei vestita della festa, lui sottobraccio, ma con l’orecchio a San Siro, al Comunale di Torino, all’Olimpico di Roma o al Cibali di Catania. Maxicappotti e borselli a tracolla, pantaloni a zampa di elefante e “Tutto il calcio minuto per minuto” nell’aria. La trasmissione radiofonica più famosa d’Italia compie domani i suoi cinquant’anni. Difficile dire che non li dimostri: la trasmissione in diretta tv, in contemporanea, di tutte le partite di serie A, ha reso la radiocronaca un oggetto di culto per un numero di appassionati sempre più sparuto.

Ma fino agli anni Novanta, “Tutto il calcio minuto per minuto” è stato la colonna sonora di un’Italia che non c’è più, che si accontentava di molto meno e accettava di buon grado regole che oggi parrebbero astruse, preistoriche. Come il divieto di trasmettere in diretta le ultime giornate di campionato per evitare “combine” tra squadre impegnate su diversi campi e coinvolte, magari, nella lotta per non retrocedere. E allora negli stadi si organizzavano ponti telefonici assai complicati, tra Brescia e Vicenza, tra Mantova e Modena, Cagliari e Palermo. Ma che fatica ora che la partita si guarda in diretta sul computer o sul monitor di servizio. “Tutto il calcio minuto per minuto” comincia ufficialmente le trasmissioni il 10 gennaio del 1960. L’Airone ha chiuso da poco le sue ali, il 2 gennaio Coppi è morto a Tortona, all’orizzonte già si scorgono le nubi che a marzo porteranno al governo Fernando Tambroni, con il voto decisivo dei fascisti e l’obiettivo di garantire la pace sociale fino alle Olimpiadi di Roma. A luglio le cronache contemporanee si sposteranno così su altri campi, non di gioco, ma di battaglia, Roma, Reggio Emilia, Palermo, Catania: i moti popolari antifascisti di un paese non ancora rassegnato ad archiviare la Resistenza. La trasmissione prevede in origine il collegamento da quattro campi, per il solo secondo tempo, mentre gli altri risultati vengono aggiornati dallo studio centrale dove per ventotto anni, un record, le operazioni saranno dirette da Roberto Bortoluzzi. Il giorno dell’esordio Nicolò Carosio è a Milano per Milan-Juventus, Enrico Ameri a Bologna per Bologna-Napoli, Andrea Boscione ad Alessandria dove si gioca Alessandria-Padova. Non ci sono interruzioni per i gol, un protocollo che toccherà ad Ameri stravolgere tre mesi dopo, da Milano, per segnalare una rete di Pedro Manfredini in Inter-Roma 1-3.

È l’inizio di un formato radiofonico che farà storia, epoca e leggenda: «Scusa Ameri..., scusa Ciotti..., linea allo studio...». In poco tempo “Tutto il calcio” diventa un programma in codice, un codice la cui crittografia però è nota ai più. Un sequel perenne di cui la stragrande maggioranza conosce i protagonisti e le puntate precedenti. Eppure a chi scrive bastò una volta chiedere il favore dell’ascolto in cuffia a un’amica straniera, sia pure ben preparata sulla lingua italiana, per ottenere un mix di commenti e domande spaesate, allo stesso tempo esilaranti e rivelatrici di quanto importante in quelle radiocronache fosse il non detto, il sottinteso. «Campo pesante a Como. Non ho capito però chi gioca. Ah ecco, pareggio dell’Ascoli. No aspetta, questa è un’altra partita. All’Olimpico il terreno di gioco è in ottime condizioni e la ventilazione inapprezzabile (Ciotti, ndr ). Rete dei granata a Marassi. Di chi è il portiere Marassi? Rigore per il Cagliari, vai Provenzali. Provenzali chi è, dove gioca?». “Tutto il calcio minuto per minuto” si ascoltava ovunque, in macchina e a passeggio, in pullman o sullo skilift, mentre si preparavano gli esami oppure al distributore di benzina, dove il gestore, la domenica pomeriggio, sicuramente teneva la radio accesa e appoggiata sulla pompa. Ai fedelissimi bastava carpire una parola qui e una là per sapere cosa succedeva sui campi. Un boato sulla voce inconfondibile di Ciotti dall’Olimpico di Roma voleva dire che aveva segnato la squadra di casa, o la Roma o la Lazio, dipendeva dalla giornata. Il silenzio era sinonimo di gol degli avversari. Guglielmo Moretti, che aveva inventato il programma assieme a Sergio Zavoli e Roberto Bortoluzzi, lo aveva copiato da una trasmissione francese dedicata al rugby, che in Italia però raccoglieva solo pochi appassionati. Da noi “Tutto il calcio” trovò subito il modo di convivere beatamente con gli altri sport, la pallacanestro, la pallavolo, lo stesso rugby, l’hockey. Il pubblico con un occhio guardava allo stadio il derby ovale tra Petrarca e Rovigo e con l’auricolare soffriva per il Milan al Bentegodi. Oggi che la radio è stata soppiantata dalla tv, gli appassionati invece di portarsi in tasca la radiolina restano a casa davanti al televisore e spesso le tribune delle altre discipline restano mezze vuote. “Tutto il calcio” è una trasmissione a suo modo democratica. Forse è anche per questo che oggi rischia di diventare un po’ demodè.
(unita.it)


 
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Adalgiso Onesti
view post Posted on 9/1/2010, 17:49




che nostalgia... :cry:
 
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roberto eder
view post Posted on 9/1/2010, 20:35




e che nostalgia dei prezzi! una tribuna per perugia -vicenza la bellezza di 19mila lire! che bei tempi!
 
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Non un passo indietro!
view post Posted on 16/1/2010, 09:26




Per la gioia di Roberto Eder...

IL SUN ATTACCA: "CELLINO IMBROGLIONE CARCERATO"

Non sarà vita facile per Massimo Cellino in Inghilterra. Non ha ancora acquisito il West Ham e già i tabloid inglesi si scatenano nel ‘fare le pulci’ al presidente del Cagliari, ritenendolo poi non idoneo a diventare il proprietario degli ‘Hammers’. Cellino viene ‘accolto’ dal ‘The Sun’ di oggi con un titolo non proprio in punta di penna (‘Un imbroglione carcerato mette gli occhi sugli Hammers”). Secondo il tabloid il “controverso milionario non può diventare padrone del club perchè non risponde ai requisiti di 'persona irreprensibile' stabiliti dalla Premier League”. Il ‘The Sun’ fa riferimento alle due condanne di Cellino per truffam sospese poi con la condizionale. “Nel 1996 ha passato 8 giorni in prigione con l'accusa di aver truffato l'Unione Europea e il ministero dell'Agricoltura italiano per 7,5 milioni di sterline (8,5 milioni di euro attuali): al processo si prese 14 mesi con la condizionale. E nel 2001 ha ricevuto altri 15 mesi di condanna (sempre sospesi dalla condizionale) per falso in bilancio legata al Cagliari. Queste sentenze quasi sicuramente impediranno che risponda ai requisiti richiesti dalla Premier League, che ha regole rigidissime in materia”.

Il ‘The Sun’ cita poi l’articolo preciso che non permetterebbe a Cellino di ‘sbarcare’ in Inghilterra. “La Lega - continua il Sun - vieta la presenza di direttori di club disonesti. La Sezione D2, Appendice 12 del Premier League rule book stabilisce che un dirigente sia escluso se: ha una condanna (non una condanna scontata) imposta da un tribunale del Regno Unito o da un competente tribunale straniero in cui sia stata imposta una sentenza di almeno 12 mesi”.

TIFOSI CONTRARI - «Ma adesso che vuol comprare il West Ham, che ne sarà del Cagliari?». La domanda è su la bocca di tutti i tifosi, in città, dopo la clamorosa notizia giunta ieri sera da Londra del probabile acquisto da parte del presidente del Cagliari, Massimo Cellino, del club londinese allenato da Gianfranco Zola. La tifoseria rossoblu è in fibrillazione. Presi d'assalto i forum sui vari siti Internet, per tutta la giornata nei bar o al mercato civico non si parlava d'altro. Perchè la preoccupazione dei supporter sardi è solo una: Cellino avrà intenzione di trasferirsi a Londra e vendere il Cagliari?. «Se davvero Cellino ha tutti questi soldi da investire in Inghilterra, perchè non li spende invece per rinforzare il Cagliari?», si domanda preoccupato Daniele, in uno dei tanti messaggi sul sito internet del Cagliari. «Cellino non abbandonare il Cagliari!», implorano in tanti. Ma realmente il patron rossoblu sarebbe intenzionato a vendere il Cagliari per trasferirsi a Londra? Già qualche anno fa aveva provato a cedere la società, quando decise di trasferirsi a Miami, ma senza successo. Lasciò momentaneamente anche la presidenza (affidata all'avvocato bresciano Bruno Ghirardi nell'estate del 2005), poi una volta appurato che non vi erano acquirenti tornò ad occuparsi in prima persona del suo «giocattolo». Non è da escludere, però che Cellino, in caso di esito positivo della trattativa con il West Ham, possa mantenere entrambe le società, magari affidando una delle due al figlio maggiore Ercole Cellino, che in queste ore è a Londra con il padre. Cellino, comunque, è atteso per domani a Milano, dove alle 12 è in programma il Consiglio di lega. E spera di tornare in Italia da proprietario del West Ham, un affare che secondo ambienti cagliaritani a lui vicini, sarebbe già concluso..
(leggonline.it)

 
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Adalgiso Onesti
view post Posted on 16/1/2010, 14:45




CITAZIONE (Non un passo indietro! @ 16/1/2010, 09:26)
IL SUN ATTACCA: "CELLINO IMBROGLIONE CARCERATO"

Non sarà vita facile per Massimo Cellino in Inghilterra. Non ha ancora acquisito il West Ham e già i tabloid inglesi si scatenano nel ‘fare le pulci’ al presidente del Cagliari, ritenendolo poi non idoneo a diventare il proprietario degli ‘Hammers’. Cellino viene ‘accolto’ dal ‘The Sun’ di oggi con un titolo non proprio in punta di penna (‘Un imbroglione carcerato mette gli occhi sugli Hammers”). Secondo il tabloid il “controverso milionario non può diventare padrone del club perchè non risponde ai requisiti di 'persona irreprensibile' stabiliti dalla Premier League”. Il ‘The Sun’ fa riferimento alle due condanne di Cellino per truffam sospese poi con la condizionale. “Nel 1996 ha passato 8 giorni in prigione con l'accusa di aver truffato l'Unione Europea e il ministero dell'Agricoltura italiano per 7,5 milioni di sterline (8,5 milioni di euro attuali): al processo si prese 14 mesi con la condizionale. E nel 2001 ha ricevuto altri 15 mesi di condanna (sempre sospesi dalla condizionale) per falso in bilancio legata al Cagliari. Queste sentenze quasi sicuramente impediranno che risponda ai requisiti richiesti dalla Premier League, che ha regole rigidissime in materia”.

Il ‘The Sun’ cita poi l’articolo preciso che non permetterebbe a Cellino di ‘sbarcare’ in Inghilterra. “La Lega - continua il Sun - vieta la presenza di direttori di club disonesti. La Sezione D2, Appendice 12 del Premier League rule book stabilisce che un dirigente sia escluso se: ha una condanna (non una condanna scontata) imposta da un tribunale del Regno Unito o da un competente tribunale straniero in cui sia stata imposta una sentenza di almeno 12 mesi”.

TIFOSI CONTRARI - «Ma adesso che vuol comprare il West Ham, che ne sarà del Cagliari?». La domanda è su la bocca di tutti i tifosi, in città, dopo la clamorosa notizia giunta ieri sera da Londra del probabile acquisto da parte del presidente del Cagliari, Massimo Cellino, del club londinese allenato da Gianfranco Zola. La tifoseria rossoblu è in fibrillazione. Presi d'assalto i forum sui vari siti Internet, per tutta la giornata nei bar o al mercato civico non si parlava d'altro. Perchè la preoccupazione dei supporter sardi è solo una: Cellino avrà intenzione di trasferirsi a Londra e vendere il Cagliari?. «Se davvero Cellino ha tutti questi soldi da investire in Inghilterra, perchè non li spende invece per rinforzare il Cagliari?», si domanda preoccupato Daniele, in uno dei tanti messaggi sul sito internet del Cagliari. «Cellino non abbandonare il Cagliari!», implorano in tanti. Ma realmente il patron rossoblu sarebbe intenzionato a vendere il Cagliari per trasferirsi a Londra? Già qualche anno fa aveva provato a cedere la società, quando decise di trasferirsi a Miami, ma senza successo. Lasciò momentaneamente anche la presidenza (affidata all'avvocato bresciano Bruno Ghirardi nell'estate del 2005), poi una volta appurato che non vi erano acquirenti tornò ad occuparsi in prima persona del suo «giocattolo». Non è da escludere, però che Cellino, in caso di esito positivo della trattativa con il West Ham, possa mantenere entrambe le società, magari affidando una delle due al figlio maggiore Ercole Cellino, che in queste ore è a Londra con il padre. Cellino, comunque, è atteso per domani a Milano, dove alle 12 è in programma il Consiglio di lega. E spera di tornare in Italia da proprietario del West Ham, un affare che secondo ambienti cagliaritani a lui vicini, sarebbe già concluso..
(leggonline.it)

azz, a Cellino lo sanno pure in Inghilterra! :asd.gif:
 
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roberto eder
view post Posted on 16/1/2010, 21:04




l'arrivo di cellino o' truffator' sarebbe la piu' grande sciagura per il calcio britannico non solo per il west ham. comunque penso che sara' difficile per il truffatore passare le rigide direttive della fa. celli', va' fa' e truff' a' nata part'; e vafangul'!!!
 
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Maurodux_SA
view post Posted on 16/1/2010, 21:53




una squadra di così gloriose tradizioni mman a chillu puork... non glielo auguro affatto, let's go Hammers!
 
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Non un passo indietro!
view post Posted on 20/1/2010, 17:57




I tifosi del West Ham preferiscono Cellino

Accoglienza curiosa per il presidente del Cagliari: antipatica, e poco elegante, quella su alcuni organi di stampa: di attesa, se non di leale rispetto, da parte dei tifosi degli "Hammers"

ROMA, 18 gennaio - Massimo Cellino, durante il suo tentato blitz inglese, ha ricevuto un’accoglienza perlomeno curiosa. Antipatica, e poco elegante, quella su alcuni organi di stampa online: di attesa, se non di leale rispetto, da parte dei tifosi degli “Hammers” che, invece, si sono letteralmente scatenati sugli altri concorrenti in lizza per l’acquisto del West Ham.
Lo stesso quotidiano - il Sun - che ha ospitato brevemente nelle sue colonne telematiche le accuse (lanciate da chi?) circa la non probità del presidente del Cagliari, salvo poi farle sparire con un clic appena capito di averla fatta grossa, accoglie gli interventi degli arguti ancorché preoccupati sostenitori del club. E non ce n’è uno che risparmi poco raccomandabili suggerimenti al duo Sullivan&Gold, o all’altro candidato “owner” Fernandes, sparito dalla scena con la stessa rapidità delle Lotus di cui è il patron.
Gli inglesi sanno essere feroci con eleganza, quando vogliono. Usano dei nick, ma sono utenti registrati: dunque reali, non casuali. Garybwhu63, per esempio, sostiene: «Io ho l’impressione che ci sia davvero bisogno di qualcuno, ma non di quei due tipi». Sarcastico, l’intervento di Bc1875fc: «West Ham, mi spiace per te. Mentre loro (Sullivan e Gold, ndr) porteranno stabilità, i loro penny saranno intrappolati in qualcosa di irreale: Sullivan bene o male ci vuol mettere il suo ego, tu continua a pensare che tutto stia andando bene...». La sintesi più efficace, la propone Phil1970: «Non so chi li dia per favoriti per l’acquisto del club, di sicuro non io: con loro, continueremo a essere in vendita e faremo ancora pessime figure».
Cellino racconta di aver conosciuto una tifoseria stupenda, a Londra: innamorata della sua squadra, in maniera differente rispetto a come si può amare in Italia, ma il paragone nulla toglie ai sostenitori del Cagliari questo deve essere chiaro. Certo è che la piazza londinese, quella che paga, non fa ostracismo al numero uno rossoblù. Bisognerebbe capire, forse lo stesso Cellino prima o poi lo rivelerà, chi e perché ha tentato di fargli lo sgambetto. Con una classe, quella sì, davvero poco britannica.
(corrieredellosport.it)
 
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granata1983
view post Posted on 21/1/2010, 11:28





Crisi manchester United: il debito è di 819 milioni

Nonostante la cessione di Cristiano Ronaldo, sono saliti a 819 milioni di euro i debiti del Manchester United.
I debiti appartengono alla Red Football Joint Venture, societa´ che controlla il club inglese. I debiti societari hanno superato per la prima volta la soglia delle 700 milioni di sterline (716,5 milioni) a giugno 2009. A gravare sulla situazione finanziaria del club sono soprattutto gli interessi di 78 milioni di euro annui.



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Adalgiso Onesti
view post Posted on 21/1/2010, 13:56




CITAZIONE (Non un passo indietro! @ 20/1/2010, 17:57)

Gli inglesi sanno essere feroci con eleganza, quando vogliono. Usano dei nick, ma sono utenti registrati: dunque reali, non casuali. Garybwhu63, per esempio, sostiene: «Io ho l’impressione che ci sia davvero bisogno di qualcuno, ma non di quei due tipi». Sarcastico, l’intervento di Bc1875fc: «West Ham, mi spiace per te. Mentre loro (Sullivan e Gold, ndr) porteranno stabilità, i loro penny saranno intrappolati in qualcosa di irreale: Sullivan bene o male ci vuol mettere il suo ego, tu continua a pensare che tutto stia andando bene...». La sintesi più efficace, la propone Phil1970: «Non so chi li dia per favoriti per l’acquisto del club, di sicuro non io: con loro, continueremo a essere in vendita e faremo ancora pessime figure».
(corrieredellosport.it)

Ma questo che ha scritto l'articolo sul corrieredellosport se l'è mai letti i commenti sui forum italiani? Invitiamolo a leggere quelli della Salernitana, il nostro in primis...
 
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3752 replies since 23/7/2008, 10:18   35296 views
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